anche io, come ogni buon terrone emigrato che si rispetta, durante le festività più importanti (cioè quelle ricche di piatti tipici, unti e di difficile digestione) torno nella mia terra natìa, la Calabria.
Quest’anno, avendo solo 3 giorni a disposizione, ho iniziato prima di partire uno sciopero della fame per potermi poi abboffare al meglio dà pasta ‘mbuttita cu re purpettine, da sazizza e della suppressata… inoltre per l’invidia di jatto ho trovato a casa 3 (dicasi 3) pastiere pronte ad essere fagocitate! :P
Unico lato negativo è che non ho trovato l’agnello alla botte mi è stato detto che purtroppo l’antica tradizione è stata abbandonata, dicono per eccessiva crudeltà verso la bestia… mah… sono sicuro che in qualche sperduto paesino silano si faccia ancora.
ciuaz