Ormai i tentativi di uccidere internet, o comunque impedirne la crescita e lo sviluppo, nel nostro paese arrivano ciclicamente ogni anno. Negli ultimi giorni ne sono stati fatti ben due.
Il primo, da parte di Vodafone, cerca di danneggiare la libertà di informazione (direttamente? indirettamente? boh). L’azienda infatti, con una sua offerta per i podCast ha creato un walled-garden dove è lei, e solo lei, a decidere quali sono le notizie che possiamo scaricare e quali sono i servizi che possiamo usare ad un prezzo accettabile.
Tutto il resto però non viene negato, semplicemente viene dato a prezzi di accesso ignobili. Del fattaccio ne parla approfonditamente tutta la blogosfera, e nello specifico Quintarelli che già un anno fa a Casalecchio spiegava il fenomeno dei walled-garden e ci metteva in guardia. E comunque, se proprio volete/dovete navigare con dispositivi mobile usate Tre.
La seconda opera di medioevalizzazione tecnologica l’ha fatta invece il governo. Come al solito i burocrati statali pensano prima agli interessi degli enti che fanno monopoli (e che finanziano campagne politiche) e poi allo sviluppo tecnologico di una nazione che sta sprofondando sempre più in basso nelle classifiche mondiali di settore. L’oscenità proposta, perchè per fortuna si tratta ancora di proposta di legge, è quella di obbligare tutti (ma proprio tutti, privati e professionisti, autori di blog e siti vetrina, etc) ad iscriversi al Registro degli operatori di Comunicazione (ROC).
Questo, dicono, per protegger(si)e dalla sempre maggiore opera di diffamazione(=divulgazione dei fatti senza censure) che pare stia avendo luogo nella rete italiana. Con una legge del genere verrebbero quindi colpiti non solo tutti i privati che vogliono farsi un blog, ma anche le piccole aziende “artigiane” del web che sfornano tutti i giorni contenuti e servizi sulla rete che dovrebbero andare in contro a spese e burocrazia per poter mettere online la loro nuova creatura.
Insomma pensate alla lentezza del NIC italiana (abbandonate i .IT!!!) e moltiplicatela per 1000, questo è il tempo che potreste dover aspettare prima di andare online. Punto Informatico, in un lungo articolo spiega la gravità dei fatti.
ciuaz
6 replies on “Uccidere internet”
Forse mi sbaglio ma il termine giusto dovrebbe essere “walled garden”…
tnz corretto :D
Il secondo problema è ben + grave del primo, se x vodafone varrà la legge del mercato (che in linea di massima ne decreterà l’ignominioso fallimento) x il R.O.C. avviene il contrario ossia si condiziona il mercato!
Su QKP il sondaggio sulla tassa-internet in Italia.
Per non far morire internet diffondiamo la fonera http://www.fon.com/it/ sempre + mettete un link nei vostri siti personali
Ciao Fullo, scusa la domanda a questo post un po’ datato…
evo attivare una connessione internet per il mio notebook…suggerisci 3 al posto di omnitel/tim?
Perche’? che qualità ha?
Tu cosa usi? e che promozione hai? come viaggia?
[…] di varia natura, “visto che abbiamo il sistema di filtri usiamolo”) oggi leggo da varie fonti, fra cui Punto Informatico, un’altra simpatica […]