Con il delay che mi appartiene in questi gioni scrivo solo oggi della conferenza alla quale ho partecipato la scorsa settimana, l’IASummit 2007.
Quest’anno l’IASummit si è tenuta a Trento, vuoi per la disponibilità dell’illuminata amministrazione comunale, vuoi per il supporto della regione che per la disponibilità di alcuni organizzatori a dare la presenza fisica nelle varie fasi del progetto.
L’evento è stato organizzato in grande stile, devo fare veramente i complimenti agli organizzatori (Andrea Resmini, Emanuele Quintarelli, Alberto Mucignat e Luca Rosati) che, nel totale “volontariato” hanno gestito ospiti internazionali, talk di alto livello e oltre 200 partecipanti nel migliore dei modi.
I talk sono stati veramente interessanti, tra tutti quelli che più mi hanno impressionato sono stati quelli di Eric Reiss, con un keynote ricco di spunti e divertente da ascoltare (riassunto in questo breve filmato), Jess Mc Mullin sulla “Business of Experience“, quello di Peter Van Dijck sulle problematiche dei siti multilingua/cultura ed il lungo talk di chiusura di Joe Lamantia sul futuro del DIY design.
Interessanti anche gli interventi italiani, come quello di Alberto su SEO e IA, di come Luca ha realizzato l’UI di FaceTag e quello sulla “UX delle applicazioni web 2.0” di Cristina Lavazza ed Andrea Fiacchi, i quali tra il serio ed il faceto hanno valutato alcune applicazioni del “nuovo web” come Twitter, Flickr e Technorati viste da normalissimi (l)user.
Da citare anche gli altri chiaccheroni, Antonio, Massimiliano, Matteo (a parte i già citati Alberto e Luca) che con me hanno discusso di progetti concreti e non, motori a propulsione infinita, telefilm e sbevacchiato durante le due serate. Rendendo l’evento ancora più piacevole.
Infine un pensierino per chiudere il post. Perchè prima ho parlato di volontariato?
Perchè le ultime vere conferenze alle quali ho partecipato, che non sono solo una mera scusa per vendere l’ultimo prodotto dell’azienda di settore, in Italia sono organizzate da piccoli gruppi di persone che, nel totale volontariato, cercano, e spesso come nell’IASummit riescono ottimamente, di aggregare esperti dello stesso settore con cui “scambiare” la conoscenza acquisita sullo stesso.
Merito della nuova generazione di professionisti dell’ITC o demerito di come viene inteso il settore dalle aziende di formazione/informazione attualmente sul mercato?
ciuaz
3 replies on “IASummit, l’architettura dell’informazione ha una sua conferenza”
uao! la nuova generazione dei professionisti ICT! grazie fullo, mi ha commosso.
Thanks fullo, sono proprio contenta se ti 6 anche divertito al nostro intervento!
[…Al summit hanno partecipato la bellissima cifra di 230 persone, tra cui moltissimi giovani, quindi già una vera soddisfazione per gli organizzatori. Segno questo che è una disciplina sulla quale si sta formando una nuova generazione di architetti del web…]
e posso dire, io c’ero ;-)
Ciao Daniele