Avrò scritto e cancellato questo post una ventina di volte, considerandolo troppo provocatorio, più vicino ad un flame che ad uno sfogo. Il fatto è che l’ennesima mail disfattista sul costo del phpDay ha fatto decisamente traboccare il vaso della mia pazienza.
La comunità PHP italiana infatti in questo periodo non ha fatto che darmi delusioni con commenti non proprio illuminati (ed illuminanti) su come vengono percepiti i costi di conferenze tecniche nel nostro territorio, ad esempio definendo i due giorni phpDay come una spesa valevole non più di 20/30 euro… Conferenze che magari all’estero hanno affluenze notevoli con ben altri costi e dove immancabilmente sono uno dei 2-3 italiani presenti.
Poi però le stesse persone si lamentano a gran voce se nessuno organizza vere conferenze tecniche, che non siano delle semplici markette per questo o quell’altro prodotto, ed indicano l’estero come unico possibile luogo dove lavorare bene perchè c’è “serietà“.
Organizzare eventi costa, lo sanno bene i ragazzi di IT-Republik che hanno scommesso quest’anno sull’Italia portando la phpConference, conferenza che in germania ha qualche centinaia di partecipanti e che ha al suo interno interventi e workshop di altissimo livello e che in Italia (a parità di interventi) ha ricevuto una affluenza ben al di sotto delle (mie) peggiori aspettative. Lo sappiamo anche noi del GrUSP, che ogni anno ci sbattiamo (e senza finalità di lucro) per far venire ospiti dall’estero riborsandoli di tutte le spese, per trovare delle location degne di tale nome e per offrire ai partecipanti un servizio ineccepibile e che poi veniamo ringraziati con un laconico non vengo, costa troppo o non vengo perchè non capisco l’inglese.
Dalla mia esperienza personale, vedo intorno a me pochi veri professionisti PHP (e non solo PHP) che conoscono la computer science, i processi di sviluppo e l’ingegneria del software, che si aggiornano continuamente e che hanno voglia di confrontarsi e migliorarsi. Ad esclusione di queste rare perle, la maggior parte degli sviluppatori italiani (e qui generalizzo), sono freelance poco formati e non interessati a migliorare la propria professionalità ma che puntano all’arrivare a fine giornata o dipendenti presso aziende restie a migliorare i propri processi, chiuse nel loro piccolo mondo e più propense ad investire centinaia (o migliaia) di euro in pubblicità (che tanto nessuno vedrà) piuttosto che in un corso di formazione e/o certificazione per i propri dipendenti che gli permetterà di porsi sul mercato con altri strumenti, o almeno di lavorare meglio.
Forse, per quanto riguarda il phpDay, il problema è dovuto al fatto del principale pregio (o difetto?) del PHP, la sua semplicità. Semplicità che porta ad un utilizzo amatoriale del linguaggio che l’ha fatto percepire poco “enterprise” per il management italiano (ma non straniero visto che i maggiori colossi dell’editoria stanno migrando i propri applicativi a tale linguaggio). Ma per il modo di pensare dell’intera comunità non c’è alcuna scusa che regga; con questa poca professionalità, non farà che allontanare le aziende e continuerà a peggiorare quello che alcuni di noi stanno cercando di fare con non pochi sforzi.
Diciamocelo, in Italia non esiste una comunità PHP seria (scegliete voi il senso). Comunità che oltre che ricevere dovrebbe avere la capacità di impegnarsi e credere in quello che fa. Comunità che a partire dal 2010 potrebbe non avere più nessuna conferenza tecnica.
Pessimismo e fastidio.
PS. Questo post è una versione leggermente più edulcorata e costruttiva di quello che avevo scritto nelle sue prime 20 versioni…
ciuaz
36 replies on “phpCon e phpDay: l’Italia non merita conferenze tecniche?”
Ti capisco perfettamente, ne abbiamo già discusso e non escludo che nel 2010 il wordcamp passi a pagamento con ovvia enorme riduzione dei partecipanti ma aumentando la qualità.
Visto anche l’esiguità di partecipanti potremmo al fine studiare un evento unico che rachiuda un pò tutto il mondo php magari sotto il cappello di qualche grande azienda.
ciao
Scusa … perché a parte le “comunità calcistiche” pensi ci sia qualche altro tipo di comunità “vera” qui da noi ???
Il problema non è del php o del python…
Hai centrato il problema parlando delle aziende che non investono in innovazione. Quindi il personale sarà poco innovativo e le piccole / media imprese che operano sul mercato locale si adegueranno…
Il tuo sfogo ha molto senso, ma bisogna continuare a crederci, spingere in tal senso anche quando ci ridono in faccia!
PS: proprio in questi giorni sto vivendo uno stato d’animo molto simile al tuo per motivi collegati… (c’entra niente il php, c’entra molto la supponenza di inutilità del sapere)
Fullo condivido a pieno il tuo post. Non posso che augurarmi di poter continuare a partecipare ad eventi come il PHPDay o la PHPCon che trovo fondamentali per continuare a lavorare con entusiasmo in un settore malmesso come lo descrivi giustamente tu.
Sono sicuro aveste messo in preventivo, al momento della decisione di passare a pagamento, che qualcuno si sarebbe lamentato a dismisura evitando di partecipare; tuttavia questo secondo me porta anche un po’ di pulizia nei confronti di chi è nella comunità solo per “avere” senza dare nulla (e non parlo solo di vil denaro).
Forza e coraggio che ci vediamo a maggio :)
Fullo, io sono stato a Roma e devo dire che la qualita’ della conferenza e’ stata alta… voto POSITIVO! Mi aspettavo molte piu’ persone, ma forse era meglio avere la location a Milano… o no? L’ hotel non mi e’ piaciuto … o meglio il rapporto qualita’/prezzo non era un gran che’. CI vediamo a Verona!!! Mi spiace per la tua amarezza, ma capisco… e’ condivisibile! Buone cose.
Ciao Francesco,
non conosco direttamente la comunità PHP italiana ma condivido le critiche e l’analisi che hai fatto.
Ho partecipato lo scorso anno al pycon due al prezzo di 60 euro… mai spesi meglio per 2 giorni e mezzo di conferenze.
Il prezzo era abbastanza basso per la qualità degli ospiti e dei servizi offerti (2 pranzi, 4 coffee break e connessione internet gratis) per un valore che senza il contributo sarebbe stato sopra i 200 euro.
Va detto che il merito va dato agli organizzatori (Python Italia è comunque una associaizone no profit) che con la loro professionalità hanno raccolto l’interesse degli sponsor e i loro soldi ;-)
Per cui PHPisti (?) italiani meditate che investire in un biglietto porta i sui frutti…
ops… mi è salta una parola
“Il prezzo era abbastanza basso per la qualità degli ospiti e dei servizi offerti (2 pranzi, 4 coffee break e connessione internet gratis) per un valore che senza il contributo degli sponsorsarebbe stato sopra i 200 euro.”
scusate
amen.
Mi dispiace che tu abbia perso la pazienza, prendiamo atto di come stanno le cose, ma diamo anche la possibilità alle persone di poter apprezzare quello che sono i contenuti della manifestazione leggendo il programma del phpday2009.
E’ naturale che fino a quando uno non sa cosa compra, non compra, è naturale che di fronte ad una cosa nuova, il primo sentimento sia quello dell’incertezza, della paura.
Io credo comunque che se la comunità richiede spazi gratuiti, col minimo investimento ( 10-30€ per l’associazione al grusp e un po’ di iniziativa personale, potrebbe dedicare ogni mese mezza giornata del suo tempo per mettere in piedi eventi/ritrovi/bar* gratuiti in cui confrontarsi.
Sarebbe probabilmente il giusto prezzo ed il giusto valore della maggiorparte degli sviluppatori. Chi poi scoprirà di non potersi accontentare, quel voglio di più, lo troverà al phpday, ma solo se a Maggio ci sarà riscontro.
Lo scorso anno non siamo venuti perchè eravamo troppo pochi ma quest’anno vorremmo proprio venire perchè cominciamo ad avere un bel gruppo e queti incontri sono fondamentali. Avere persone che si sbattono come voi fate per la community è un bene impagabile. Capisco che a volte sia dura e che in Italia lo è molto di più che in altri paesi ma non mollate, mi raccomando!
Ciao,
capisco il tuo sfogo perché anche a me è capitato di organizzare eventi e puntualmente di avere sempre qualcuno che si lamenta.
Però devi anche capire che passare da un evento gratuito a 100 euro di iscrizione (160 per chi si iscrive in ritardo) è comunque una bella botta. Probabilmente partendo da cifre più basse (30-50 euro) per questa prima “edizione a pagamento” avrebbe tenuto buone le masse.
Inoltre non vedo la necessità di “obbligare” all’iscrizione all’associazione e all’acquisto della maglietta. Secondo me vengono viste come imposizioni inutili che avrebbero potuto abbassare il prezzo di 40 euro (quindi a 60, come la PyCon).
Oh, capisco benissimo che per esigenze fiscali e assicurative sia meglio forzare l’iscrizione che fare carte aggiuntive per ogni iscritto, ma si sarebbe benissimo potuto prevedere una categoria diversa di socio nell’associazione e mettere l’iscrizione a 10 euro, per esempio. O includerla nel prezzo.
E poi, che vantaggi mi dà iscrivermi all’associazione?
Inoltre io che sarei interessato (perché il PHP mi dà da mangiare e perché abito abbastanza vicino a Verona) non sapevo niente del PHPday di quest’anno finché non ho letto su un blog del tuo sfogo.
Non sono passati annunci sul newsgroup di PHP, e nemmeno sul ng di annunci Linux. E nemmeno negli aggregatori di blog più famosi come linuxfeed, tuxfeed, bongolinux, o su siti come geekissimo, ziobudda, o slashdot.
Insomma, non ne sapevo niente, e come me penso moltissime altre persone.
Ne approfitto anche per segnalare un “problema del sito”: il PHPday dura due giorni ed è fitto di interventi, ma quando sono? Cioè, per dire, se a me interessa seguire bzr e il workshop sullo spaghetti code posso farlo o si accavallano? Dovreste mettere un calendario con gli orari, almeno indicativi, dei vari interventi. Io non l’ho trovato.
Spero che questo commento verrà preso col giusto spirito e non come una critica gratuita. In ogni caso, vi auguro buon lavoro e vi faccio i complimenti per l’impegno. Probabilmente ci vedremo al PHPday 2009. :)
Bye.
Fa molto dispiacere leggere queste cose, se non altro perché sono vere. Da parte mia posso solo provare a sforzarmi di più per far crescere questa community, invece di limitarmi a ringraziare chi già tenta di farlo. Se un giorno avremo degli utenti php più consapevoli, potremo gioirne doppiamente, per il risultato e per aver contribuito ad ottenerlo.
Concordo Francesco, con grande amarezza.
Non conosco bene la comunità da potermi esprimere in maniera esaustiva, però l’analisi che hai fatto è quella di una comunità che deve scindere tra amatoriali e developers.
Questo sfogo può essere una base di partenza: al PHPday vedremo se portare più tecnica sarà una scelta che verrà apprezzata!
Il tuo discorso potrebbe essere applicato a tutto lo scibile umano, ma probabilmente per l’IT, e la programmazione nello specifico, è caratterizzante circa la situazione che si vive ogni giorno.
Mi piacerebbe poter copiare le prime 1000 righe di codice Java su cui mangia la mia azienda per farti capire la qualità italiana nel campo
Ciao, bel post, hai ragione su moltissime cose.
Secondo me una parte della causa comunque è dovuta al bassissimo stipendio che recepiscono i programmatori php (anche advanced) qui in Italia rispetto all’estero (si parla anche del doppio o triplo).
Inoltre in molti casi – secondo me – dovrebbero essere le aziende stesse a pagare queste conferenze/corsi ai propri dipendenti, mentre molto spesso le aziende italiane faticano persino a comprare dei buoni manuali.
Condivido, ma per me non è una novità.
Mi sono sbattuto per anni con ILDN cercando di creare una vera comunità (linux) italiana attiva, purtroppo non ci si riesce, non c’è la mentalità giusta, con il tempo me ne sono fatto una ragione, per questo seguo con diffidenza (non per i principi) il mondo delle Associazioni, e sto pensando di dedicare i miei sforzi personali verso altro.
Io ti consiglio di ignorare i flame e cose del genere, per me con il Grusp state facendo un ottimo lavoro, ed è questo che pagherà nel tempo.
Io non vorrei dire, ma cosa parli di comunità che deve promuovere, quando avete la sezione tutorial vuota sul sito. Ti lamenti che non ti diano 100 € (per molti se vivete in Italia dovreste sapere che sono almeno due giornate di lavoro) al buio, ma perfavore………..
Io sono stato a Roma il 19 e il 20 Marzo. E’ stata la mia prima volta ad un evento del genere, ho trovato le session molto interessanti, tenute da persone competenti e molto professionali. Sono venuto al phpCon spinto da quella voglia di migliorare che tu dici mancare nei “professionisti” dell’IT italiano. E dopo la positiva esperienza del phpCon ho deciso (o meglio abbiamo deciso, visto che è venuto pure il mio diretto superiore, collega, amico ;) ) di acquistare i libri di riferimento consigliati dai vari speaker, ho deciso di appronfodire gli argometi trattati, ho fatto richiesta di essere iscritto come socio sostenitore al GrUSP e sto pensando seriamente di venire anche al phpDay. Non so dirti se l’Italia meriti o meno conferenze tecniche: posso solo dirti che a noi è servito molto. Quindi gli sforzi del GrUSP e di tutti coloro che lavorano a eventi del genere non sono per niente vani. Continuate così.
Ciao Francesco,
capisco il tuo stato d’animo, purtroppo credo che la situazione che vivi con il GrUSP sia la stessa che vivono molte altre realtà associative italiane, anche al di fuori del mondo IT. Ho la fortuna di far parte del direttivo di una associazione e ad ogni evento ci sono critiche gratuite e per nulla costruttive. Poi se indaghi un po’ vedi che chi critica la maggior parte delle volte non è disposto nemmeno ad alzare il mignolo per la comunità, che non sa nemmeno cosa comporti organizzare un evento, così le sue critiche iniziano a scivolarti addosso, le consideri, ma gli attribuisci molto meno valore.
Ho partecipato al phpCon e ne sono rimasto entusiasta, era la prima edizione e qualcosa probabilmente poteva essere organizzato meglio, ma sono piccoli dettagli rispetto alla qualità delle session, degli speaker, delle opportunità che sono state date in due giorni ai partecipanti.
Col GrUSP credo abbiate deciso di spostarvi sulla qualità per quanto concerne il phpDay, su interventi professionali, con ospiti di valore, a mio parere è la strada giusta, state facendo sforzi enormi per la comunità, siete un esempio da seguire.
Il phpDay è alla sua prima volta a pagamento, spero nessuno si aspetti di trovare tutto perfetto, sarebbe a dir poco miracoloso; ci saranno altre edizioni per limare eventuali piccoli difetti.
Sfogo piu’ che giustificato, anche se le osservazioni fatte da Alex. riguardo all’iscrizione alla grusp, sembrano anch’esse fondate.
Gia’ Stefano faceva notare i casini che succedono spessissimo in seno all’ILDN, ed io, in base alla mia esperienza (Linux User Group, DotNetGroup e altre associazioni), posso dirti che la situazione che descrivi non sembra unica della community php, ma di diverse community legate alla conoscenza e diffusione di tecnologie informatiche. Manca proprio, da parte di molti, la comprensione di che cos’e’ una community, di come si partecipa ad un community. Del fatto che niente e’ per niente, quindi non e’ possibile “andare per ricevere” senza dare niente in cambio, anche fosse del semplice supporto morale.
Manca, anche, una sana curiosita’ verso la tecnologia mista ad una capacita’ di andare un po’ piu’ un la’ con lo sguardo, e capire che se oggi qualcosa non ha una ricaduta immediata su cio’ che mi procura da mangiare, ad eventi come il phpday o simili, del buono lo riportero’ a prescindere a casa. oltretutto c’e’ il fattore serendipita’ da considerare.
Manca, a mio avviso, l’abitudine ad acculturarsi… E a saperlo fare in maniera competente, senza accontentarsi delle prime 2 nozioni che ci apprendono. Questo in generale ed estendendo il discorso a molti campi della nostra vita, non solo professionali. Per fare un esempio inerente al tema, quanti *programmatori* non hanno mai letto niente sui design pattern, su best practices? a giudicare dal codice che si vede in giro, direi molti! :(
Si ma dai, o PHP si aggiorna o è destinato a finire in cantina.
Il problema non è che la comunità non ha professionisti è che i professionisti non usano PHP per lavoro.
Esiste molta documentazione, ma fatta da bambini, problemi legati alla programmazione di base, i veri problemi legati alla programmazione ad oggetti e bug vari sono difficili da discutere anche i forum specializzati.
Condivido quello che dice Fullo (non proprio tutto, ma il 90%).
Pero’ come dice qualcun’altro qui nei commenti, perché mi devo iscrivere al grusp (30€), avere la maglietta (10€) ed il pasto (40€ sui due giorni) per forza per partecipare ? La metà del costo del biglietto se ne va in cose che non mi interessano.
Sicuri che non si possa scegliere cosa avere per partecipare ?
Se non mi interessa l’iscrizione al Grusp perché dovrei pagarla? Cosa ricevo in cambio nel darvi 30€ ??? Cosa fa l’associazione per me ? Ho degli sconti sull’acquisto dei libri ? Sull’acquisto di qualche software utile al mio lavoro?
La maglietta da 10€ non mi interessa. Perchè devo perforza comprare qualche cosa che non usero’ mai ?
Perché devo pranzare in albergo per 40€ quando nei fastfood ne spendo massimo 12€ (ovviamente, ma non sempre, la qualità del cibo è diversa) ?
E poi: ma se la pubblicità è l’anima del commercio dove è quella del phpDay ? Cavolo, una azienda ha creato una conferenza di 3 giorni intitolata “Howto in Drupal” (o qualche cosa del genere) sempre a pagamento (e molto piu’ costosa di 160€), ma per 3 mesi ha fatto pubblicità. Ogni tot giorni usciva un loro comunicato su qualche cosa di nuovo che sarebbe successo alla conferenza (un nuovo talk, un nuovo sponsors, etc etc) così da mantenere alto il fatto che a Dicembre ci sarebbe stata questa conferenza. Voi del Grusp ? Io non ho visto nulla. E poco piu’ di 1.5 mesi all’evento.
Non diciamo che nessuno vuole pagare se magari quelli che vogliono pagare devono iscriversi ad associazioni a cui non sono interessati o avere cose che non desiderano. Ed in special modo non cerchiamo sempre e solamente gli utenti tra quelli che conosciamo. Volete i miei soldi (per modo di dire) ? Bene, fatemi sapere che ci siete. Non devo essere io a venire a conoscenza della conferenza Italiana, siete voi che dovete venire a caccia di me. Voi dovete attirare la mia attenzione, non aspettare che io me la attiri da solo. Avete fatto lo stesso errore con la PhpConf.
Ed anche alla conferenza vi prego non fate come l’anno scorso dove ad un certo punto gli organizzatori erano seduti ad un tavolino fuori sotto il sole, quando la gente che voleva delle informazioni era dentro a guardare sconsolata un banco delle informazioni vuoto.
Ovviamente prendete tutto come una critica costruttiva. Ma io per 160€ non vengo.
M.
Rispondo un po’ a tutti in maniera disordinata.
Innanzitutto vorrei che fosse chiaro che quello che vendiamo è il biglietto per il phpDay. Non obblighiamo a prendere le magliette, l’iscrizione ed il pranzo.
Quindi:
– magliette: le regaliamo, non le volete? lasciatecele. Le rivenderemo e potremo finanziarci altre cose.
– iscrizione: la regaliamo, non la volete? non fatela. Significa che in fondo non vi interessa partecipare alle altre attività.
– pranzo: volete mangiare al mac donald? cavoli vostri. Vorrà dire che mangeremo di più noi.
Noi comunque non facciamo distinguo di prezzi. Semplicemente abbiamo pensato, in buona fede, che i partecipanti potessero essere più contenti ad avere qualche plus al solo biglietto. E’ stato un errore, me ne dispiaccio. Dal prossimo anno (se ripeteremo la cosa) non offriremo nulla.
Cosa offre il GrUSP come associazione?
Sconti per i prodotti Zend, invia offerte/richieste di lavoro ad aziende, sconti per l’acquisto dei libri pubblicati da php|architect, sconti ad altre conferenze internazionali (php|tek, phpConference, BetterSoftware) ed a breve per l’acquisto di libri su Gorilla.it. Collabora a titolo non oneroso con altre iniziative (per ora phpCon, altre in divenire). Offre strumenti ai propri iscritti come il wiki e le mailing list, il marketplace online da maggio, collabora alla traduzione di libri (guardate l’ottimo lavoro fatto da Daniel Londero e Massimiliano Arione per Symfony). Se gli iscritti preferiscono continuare ad usare altri canali ben venga, non ci arroghiamo (nè lo faremo mai) il diritto di essere gli unici in Italia a parlare di PHP. Il nostro scopo è la divulgazione.
Pubblicità. L’evento è online e pubblicizzato da gennaio. Abbiamo mandato rassegne stampa a tutti i principali editori tecnici ogni 2 settimane per tre mesi. Abbiamo investito in visibilità partecipando ad altri eventi, fatto campagna adsense (per quel poco budget a nostra disposizione), iscrivendoci a tutti i social sticazzi possibili, contattato associazioni di categoria ed università. Onestamente l’ultima cosa che manca è un bel mailing a tutte le aziende italiane (qualcuno ha un CD di indirizzi?). Ci manca effettivamente una campagna stampa più cartacea, ma ha dei costi improponibili per ora, ma valutabili nel momento in cui il GrUSP avrà un fondo cassa a cui attingere (i biglietti). Volete aiutarci? Andate in tutti i LUG e spargete la voce, andate nella vostra università e fate volantinaggio. Altrimenti state zitti e ringraziate.
Sponsor: c’è chi ha detto che siccome abbiamo sponsor non dovremmo far pagare l’evento. Sappiate che, nonostante gli sponsor lo scorso anno, l’evento è stato in perdita ed i membri del direttivo hanno tirato fuori di tasca loro (quindi hanno lavorato e pagato per farlo). Quest’anno sarà lo stesso, quindi o vendiamo i biglietti o i relatori ve li scordate.
Stranamente l’evento all’estero è conosciuto, forse perchè all’estero si informano. guardano che conferenze ci sono, leggono blog e discutono. In Italia la discussione più colta è normalmente “non riesco ad installare xyz”.
Costo del biglietto: i soci GrUSP hanno sconto del 20%, sei già socio? spendi meno. Chi si iscrive entro il 15 aprile spende 100 €. Quindi sei già socio e ti iscrivi entro il 15/4 il biglietto per due giorni costa 80€ e ti viene pure rinnovata l’iscrizione (10€). La scelta dell’aumento dopo l’early bird è dovuto al fatto che avendo il tempo per organizzarci possiamo ridurre i costi, pertanto cerchiamo di far iscrivere gli utenti il prima possibile. E’ una pratica normale e per nulla strana. 80€ sono ancora troppi? Statevene a casa.
Inoltre se siete professionisti le conferenze/corsi sono deducibili al 50% per i liberi professionisti, al 100% se considerati come aggiornamento professionale. Così come tutte le spese di viaggio.
Altro? Avete visto la lista dei talk?
..lle magliette le regalate e i pranzi in hotel anche.. mi sa che credete di aver a che fare con bambini di 15 anni…
Penso che in Italia ci sia un problema culturale. La formazione e qualsiasi attività correlata spesso è vista come un costo e non come un investimento. Le persone disposte a spendere per crescere professionalmente sono molto poche.
Ti capisco e giustifico la tua incazzatura. E’ estremamente frustrante. Con la mia piccola azienda ho fornito un workshop itinerante per un paio di anni. Bhe … io ho mollato. Sperò però che tu riesca ad ottenere un risultato migliore del mio, perché so quanta fatica ci sia dietro a quello che fai.
Riscrivo per puntualizzare una cosa…
@ fullo: tu e tutti gli altri avete ragione! Non c’è niente di male a far pagare, ma attenzione alla strategia di comunicazione.
Le “conferenze divulgative” servono per parlare di qualcosa con lo scopo, magari non commerciale, di fargli promozione. Se questo è l’intento allora far pagare è brutto semplicemente perchè non lo fa nessuno!
Diversamente, considerando la lista dei talk, il vostro mi sembra un evento in parte divulgativo, ma molto più marcatamente formativo. “Vendete” quel giorno come corso di formazione professionale. Se l’associazione non è legalmente abilitata a fare corsi di formazione, piuttosto che sviare l’ostacolo parlando di conferenza e divulgazione, appoggiatevi ad un istituto di formazione professionale. IMHO lo trovate in due minuti.
L’ho fatta molto più facile di quella che è. Capisco che si aprirebbero altre problematiche, soprattutto legate a coloro che da divulgatori diventerebbero formatori. Ma se si trovassero all’interno dell’associazione stessa, magari sarebbe più facile accordarsi per un prezzo politico (sei associato, tieni il corso quasi gratis e trai altri benefit indiretti).
Ripeto, mi trovo d’accordo con te, ma vedo un difetto nella strategia di comunicazione. Ed è un difetto perchè quello che offrite in conoscenza al phpCon ed al phpDay vale molto più dei cento euro che sono richiesti, ma vengono percepiti veramente male…
My 2 cents
Grazie per la citazione riguardo alle traduzioni. Personalmente mi fa piacere riuscire a dare qualcosa alla comunità italiana, dovrebbe essere così anche per gli altri ma i punti di vista sono diversi…ci vediamo a Verona!
[…] da qualche giorno che penso a ciò che si è scatenato attorno ad un post di Fullo, a cui va tutta la mia solidarietà , relativo allo stato attuale della comunità italiana PHP. Alla […]
Fullo, condivido buona parte delle riflessioni che hai scritto nel post, sulla scarsa maturità delle aziende e dei freelance IT di casa nostra. Forse, come ha annotato qualcuno nei commenti (es. Davidonzo), sarebbe stato di qualche utilità scegliere un profilo di comunicazione un po’ diverso, ma suppongo che tu non sia in questo momento nello spirito più adatto per ricevere consigli ;-)
In ogni caso, da Wafer ti arriveranno una o due iscrizioni, spero ci sarà presto il calendario online per valutare se per uno o entrambi i giorni. Io no ci sarò (quindi non arrabbiarti quando declinerò gli inviti) un po’ perché ormai nn mi voglio più occupare di tuttotuttotutto, e un po’ perché in questi mesi ho già impegni qui e altrove, un buon numero dei quali proprio di formazione. Che, a mio parere, va benissimo quando ce la facciamo da soli (investendo comunque tempo ed energie), ma va altrettanto bene quando ne riconosciamo il valore e siamo disposti – come persone e come aziende – a spenderci anche qualche soldo.
Questo peraltro è il presupposto per chiedere soldi anche ai nostri clienti, per fare cose che noi abbiamo studiato come fare, ma che in molti casi – se se le studiassero, come appunto si suppone abbiamo fatto e continuiamo a fare noi – potrebbero farsi pure loro.
per ora il calendario è online su http://joind.in/event/view/34 sarà reso ufficiale venerdì.
[…] che la scelta di far pagare per partecipare all’evento abbia creato malcontenti nella comunità , ma io dico che era ora che si prendesse questa decisione. Penso che non ci si […]
[…] come azienda, nello spirito di comunità che pare mancare altrove, abbiamo deciso di accollarci parte delle spese del phpDay (oltre quelle di organizzazione) per […]
mmmm…
Concordo sul fatto che le aziende non cacciano soldi per la formazione dei propri dipendenti (all’adobe MAX sono riuscito ad andarci perché mi sono fatto invitare, prezzo per i “mortali” oltre 700 euro per 3gg) e sul fatto che PHP venga visto come un linguaggio amatoriale rispetto ad esempio al Java.
Tutto rientra nell’italianità delle aziende del settore. Poca formazione, molto pressapochismo, molti lavorano perché “amici di” o “figli di”.
Chi te lo fa fare di buttare soldi in formazione se tanto i lavori ti entrano lo stesso perché hai i tuoi bei santi in paradiso? Tanto le università sono piene di stagisti pronti da sfruttare per il progettino di turno.
All’estero è un’altra cosa. Ma lo sappiamo già, inutile roderci il fegato.
Php come tu dici non è riuscito a sfondare nel mondo enterprise, in effetti a parte qualche eccezione (symfony/propel etc) la maggior parte dei progetti php in giro sono di qualità amatoriale. La mia impressione è che gli sviluppatori di un certo livello si siano spostati su altri linguaggi – vedi python o ruby, qualcuno è rimasto ancorato a java.
my 2 cents.
[…] grande attività colpisce in modo particolare se si pensa alle recenti polemiche che hanno colpito un’altra grande e importante comunità di sviluppatori italiana, quella del […]
[…] Personalmente ho notato che questi problemi nascono più frequentemente in ambienti php che in altri proprietari (non voglio fare nomi). Questo perché è un ambiente più facile da apprendere, più aperto… etc. Purtroppo ci sono molti sviluppatori che non programmano ma scrivono codice! E purtroppo non solo il solo a pensarla così (www.fullo.net). […]