Che la pandemia abbia portato un deciso scossone al mondo degli eventi è ormai evidente a tutti, se alcune aziende, quelle più piccole, hanno chiuso i battenti altre stanno convertendo, quando possibile, i propri eventi di punta in digitale o li stanno posponendo a fine anno affiancando e spingendo, nel frattempo, altre linee di business precedentemente secondarie (con Apropos stiamo, ad esempio, introducendo servizi di cabina regia virtuale per eventi live e community management potenziando nel frattempo l’area relativa a corsi online e docenze).
In tutta questa confusione alcune piattaforme online stanno affrontando il cambiamento portando nuovi prodotti specifici per la creazione e gestione di eventi online cercando di diventare i prossimi punti di riferimento per i creatori di eventi.
Prima di soffermarmi sulle piattaforme vorrei fare una piccola divagazione su cosa significa trasformare un evento (conferenza) da fisica ad online.
Le conferenze sono un momento di apprendimento ma soprattutto di aggregazione tra persone che hanno interessi comuni e voglia (o necessità) di confronto e networking. Per questo motivo trasformare una conferenza ad un evento online non significa solo trovare la corretta piattaforma per fare broadcast dei contenuti ma anche capire come funzionano le interazioni tra i partecipanti e fare in modo che non vengano perse dalla nuova modalità di fruizione.
Su questo fronte alcune piattaforme di gestione eventi stanno facendo a mio parere esperimenti molto interessanti.
Tito/Vito ha deciso di dedicarsi ad una nicchia di mercato molto chiara e verticalizzata su una necessità dei propri utenti relativa al bisogno di interagire con gli altri partecipanti.
Allo stesso tempo alcuni servizi di analisi/marketing di eventi fisici stanno introducendo funzionalità per lo streaming video al fine di creare eventi online con un forte focus per gli espositori mentre startup, come Coderblock, stanno affiancando all’idea di un ufficio virtuale anche quella di una fiera virtuale con tanto di avatar che passeggiano in ambienti disegnati ad-hoc.
In questo fiorire di iniziative mi lascia molto perplesso l’atteggiamento di Eventbrite, ormai uno dei player principali del settore ticketing per eventi, che in uno scarno documento chiamato Q1 2020 Investor Presentation annuncia in pompa magna che il suo piano per affrontare l’emergenza Covid sarà quello di ridurre le spese all’osso e di aprire una linea di credito (circa 225 Mln di Dollari da quanto emerge da questo articolo) per andare a coprire la perdita operativa, per il primo trimestre, di 119 Mln di Dollari.
Sul fronte prodotto non ci saranno investimenti sostanziali, non verranno integrati servizi per facilitare e/o gestire conferenze online né tanto meno sarà presa in considerazione l’acquisto di una delle nascenti piattaforme che proprio questi servizi offrono senza però usare Eventbrite come ticketing system.
La cosa che più mi lascia perplesso è
Post COVID-19, we believe live events will recover with key trends benefitting Eventbrite:
Human Connection: Desire to reconnect with nearby friends at smaller venues
Local: Preference for smaller events vs. mass gatherings
Size: Preference for smaller events vs. mass gatherings
Consumer Spending: Capital light, flexible business supporting entrepreneurial creators
EB Q1 2020 Investor Presentation – Our Strategy Going Forward
Insomma daranno priorità ad eventi piccoli (ma probabilemente micro) rispetto a quelli grandi perché post-covid tutto tornerà come prima, almeno per i piccoli eventi.
In Eventbrite sono talmente convinti che tutto tornerà come prima che sul piano strategico uno dei punti chiave che vogliono evidenziare è:
Strong position as leading self-service platform for creators as live events recover
EB Q1 2020 Investor Presentation – Key Investment Highlights
Un ottimismo lodevole, ma forse, a mio parere, miope del fatto che post Covid anche gli eventi locali vivranno momenti di crisi dovuti alla mancanza di relatori/ospiti (che difficilmente si sposteranno) e di una economia più stagnante e meno propensa ad investire in spese accessorie quali viaggi, vitti ed alloggi relative ad eventi fisici.
E come farà a garantirsi la fedeltà dei piccoli eventi quando questi cercheranno di ridurre i costi di gestione scegliendo, dove possibile, piattaforme che permettano di gestire in un unico posto l’eventuale migrazione ad evento online?
Che Eventbrite diventi un nuovo Blockbuster, troppo concentrato su di sé per potersi innovare o sono solo io troppo pessimista?