Da quando sono tornato a fare l’ “imprenditore” sto vivendo una fase della mia vita alquanto interessante e movimentata.
Il TechTalk ne è stato appunto un esempio lampante.
Tralasciando il “calcio fiorentino da piscina” di cui mi porto ancora dietro i lividi, l’evento/weekend mi ha permesso di discutere di progetti (concreti) che nella precedente vita da (quasi-)libero professionista avrei potuto vedere solo marginalmente o peggio dall’esterno e non come attore partecipante.
E’ anche interessante notare come molti dei blogger, fancazzari e/o geek con cui ho passato piacevoli giornate durante i vari barcamp degli scorsi anni, stiano sempre più diventando i punti di riferimento per l’internet 2.0 che sta (lentamente) evolvendosi in Italia. Questo non perchè siano bravi ad essere blogger-fancazzari [che è sempre importante ;)] ma perchè effettivamente il know-how acquisito in questi anni di scambi di “informazioni dal basso“, la voglia di crescere professionalmente e soprattuto la capacità farlo li/ci ha resi più attenti alle novità e vicini al modo di pensare e progettare il web come oltre confine.
Non a caso proprio questi individui hanno iniziato percorsi simili al mio, facendo partecipare al TechTalk un numero di aziende triplo rispetto alla scorsa edizione con un paio di progetti/startup attive procapite.
Altra cosa interessante è che il modello di business di quasi tutti sia basato sul principio della coda lunga. Siamo tutti specializzati in qualcosa, chi in comunicazione, chi in sviluppo (agile e non), chi in UX e chi in IA. E tutti progettiamo con una unica preoccupazione, dare il meglio nel nostro campo ed creare partnership per offrire al cliente la migliore soluzione.
Niente più web agency spaghetti-code che offrono di tutto e di più ma tante micro imprese flessibili e settorializzate che collaborano tra di loro (come in un social network) per portare avanti progetti web di qualsiasi dimensioni.
Ormai la rivoluzione è alle porte, adesso dobbiamo solo formare i clienti…. ;)
ciuaz