L’asynchronous communication (comunicazione asincrona) non è una novità.
Anche le più conservatrici tra le aziende che richiedono la presenza in ufficio usano già una qualche forma di comunicazione asincrona, ad esempio quando i dipendenti impiegano un paio d’ore per rispondere a un’e-mail perché stanno ultimando un progetto o partecipando a una riunione.
I manager di solito si servono di testi o messaggi diretti su Slack per trasmettere informazioni ai dipendenti. E Google Docs consente a tutti di collaborare su un memo dalla propria postazione. Tutti questi sono esempi di comunicazione asincrona “passiva” cioè portata avanti grazie a dei tool e non (sempre) cercata.
La comunicazione asincrona, quella vera, richiede però un notevole sforzo e capacità di pianificazione della comunicazione per essere efficace.
Infatti, tutte le persone devono pianificare come devono comunicare una determinata informazione, i manager devono avere fiducia nei propri dipendenti perché lavorino autonomamente con gli strumenti di cui hanno bisogno per farlo bene e devono accettare il fatto non solo che è possibile tenere una riunione asincrona con i propri collaboratori, ma anche che è preferibile.
Ma cosa significa in soldoni pianificare il proprio modo di comunicare?