Fortunatamente non faccio più parte della categoria.. ma cmq tutto il mio appoggio agli eroi del nuovo millennio..
ciuaz
Le storie della sala macchina in formato blogghesco più qualche spunto utile per il mio lavoro da sistemista.
Fortunatamente non faccio più parte della categoria.. ma cmq tutto il mio appoggio agli eroi del nuovo millennio..
ciuaz
E’ da un po’ che non parlo di Linux su questo blog, visto che ne scrivo spesso su Ossblog. Riprendo quindi a scriverne per spiegare come fare un facile upgrade di Fedora 7 a Fedora 8 usando il solo yum [alla faccia degli “apt-get distupgrade-isti“]!
Innanzitutto premetto che è importante disabilitare tutti i repository non ufficiali (come Livna) e di rimuovere i pacchetti da essi installati. Un buon inizio è quindi quello di rimuovere i pacchetti più problematici:
[code]yum remove vlc* mplayer* gstreamer-plugins-bad[/code]
subito dopo provvediamo ad aggiornare i repository da cui scaricare la nuova versione di Fedora.
[code]rpm -Uvh http://mirror.anl.gov/pub/fedora/linux/releases/8/Everything/i386/os/Packages/fedora-release-8-3.noarch.rpm http://mirror.anl.gov/pub/fedora/linux/releases/8/Everything/i386/os/Packages/fedora-release-notes-8.0.0-3.noarch.rpm[/code]
fatto questo controlliamo che i repository siano stati aggiunti correttamente e non come .rpmnew
ed aggiorniamo yum ed rpm, rimuovendo un altro paio di pacchetti fastidiosi:
[code]yum clean all
yum update rpm\* yum\*
rpm -e –noscripts avahi-0.6.17-1.fc7
[/code]
provvediamo ora con la prima fase dell’installazione:
Quindi, per festeggiare, cercherò di lavorare il meno possibile.
Voi nel frattempo godetevi questa bellissima canzone dedicata alla categoria!
e ricordatevi che se siete stanchi di rispondere al telefono a utOnti la soluzione è sempre la stessa…
Ultimamente ho registrato per comodità alcuni domini .IT su TopHost, gestendoli poi direttamente sul mio account di Dreamhost.
La scelta è ricaduta su Tophost perchè (tralasciando il servizio di hosting che vale quanto costa) permette di modificare i propri DNS molto semplicemente ed ha dei decenti tempi di aggiornamento.
Le operazioni da fare per far si che i DNS vengano quindi gestiti da Dreamhost sono poche e semplici.
Dopo anni di utilizzo di GUI la memoria inizia a fare brutti scherzi. Dopo essermi dimenticato dell’esistenza di fsck
la scorsa settimana, oggi ho sbattuto la testa 10 minuti sulla tastiera per ricordarmi come settare la giusta timezone in un server Centos 5 sul quale non è presente nessuna GUI.
Beh, la soluzione è veramente semplice, basta infatti copiare il file /usr/share/zoneinfo/Europe/Rome
in /etc/localtime
.
Nulla di più! :)
Ovviamente se il vostro localtime è diverso basterà selezionare quello corretto dal path /usr/share/zoneinfo/
.
ciuaz
Ieri ho partecipato ad un breve corso che illustrava le potenzialità di VMware ESX Server (stupendo prodotto se si ha un ced affollato). Ad un certo punto durante una domanda su come fare copie “a caldo” delle immagini VDMX il relatore ha detto semplicemente che, oltre alle soluzioni “commerciali” (e molto costose), si può semplicemente sfruttare nella macchina virtuale il RAID software di che tutti i sistemi operativi di ultima generazione offrono.
Il principio è molto semplice, nella configurazione della macchina virtuale aggiungo due HD, uno avrà il file che punterà nel nostro server dove gira ESX o Vmware Server, e l’altro su una directory di una macchina remota (montata ad esempio in NFS).
A questo punto all’interno del sistema virtuale configureremo il RAID 1 software tra i due harddisk e ci ritroveremo con una sorta di copia a caldo sempre aggiornata. Se poi vogliamo esagerare possiamo montare un terzo hd virtuale e su questo salvare i backup incrementali dei dati della macchina virtuale.
Ovviamente il tutto era spiegato per l’ESX Server, ma anche su un normale VMware server freeware il ragionamento funziona benissimo e permette di avere un pochino più di sicurezza per chi vuole virtualizzare non avendo a disposizione grossi fondi da investire.
Sempre a riguardo VMware vi consiglio anche un giro qui dove sono presenti una dozzina di macchine virtuali preconfigurate e scaricabili via bittorrent.
ciuaz
Dopo il tutorial che avevo scritto per installare un client pptp su Fedora Core 5 non poteva mancare l’aggiornamento che sfrutta direttamente tutte le potenzialità di NetworkManager.
Premetto che onestamente non capisco perchè il pacchetto in questione non sia incluso in quasi nessuna distribuzione, eppure risulta indispensabile per qualsiasi sistemista che ha a che fare con reti Microsoft…
Inoltre molti pacchetti semi indispensabili alla compilazione sono di difficile reperimento (vedi i source di PPPD
) quindi se non avete voglia di impazzire con la vostra linux box o volete usare qualcosa di funzionante immediatamente vi ri-consiglio l’ottimo pptp-client, installabile su Fedora 7 con
[code]root@tartar # rpm -Uvh http://pptpclient.sourceforge.net/yum/stable/fc7/pptp-release-current.noarch.rpm
root@tartar # yum –enablerepo=pptp-stable install pptpconfig[/code]
vabbè, non dilunghiamo e procediamo oltre con gli strippi della settimana.
Lavorare con SVN offre moltissime comodità, dallo sviluppo di gruppo, alla gestione delle revisioni, alla possibilità di fare fork del proprio ramo di sviluppo per gestire più versioni.
Un’ulteriore comodità che ho scoperto da poco è la possibilità di attivare dei trigger quando vengono compiute particolari azioni (ad esempio un commit).
Ponete di avere il server SVN sulla stessa macchina dov’è presente il server web di sviluppo, cosa ci sarebbe di più comodo ed efficente di avere una versione bleeding-edge online ogni volta che fate un commit? Ma non solo, infatti potete creare degli script per eseguire automaticamente le unit test ad ogni modifica o per inviare email alla ML di sviluppo per avvertire della presenza di aggiornamenti, etc.
Per farlo bastano pochi passi.
Se vi interessa chiaccherare amichevolmente di pentest e sicurezza in tutte le salse quasi tutti i mercoledì sera a Milano si svolge il M1S3C, che a parte il nome molto 3l337 h4x0r, sembra un qualcosa di interessante.
Peccato che dalle miei parti non ci sia mai nulla del genere… :(
ciauz