Venerdì sono stato all’AgileDay, manifestazione incentrata sullo sviluppo agile e sulle metodologie su cui è fondato.
La giornata è stata molto interessante, sia per le persone incontrate che per la qualità degli interventi (interessante la modalità openspace dove sembrava di stare più ad un barCamp che ad una conferenza canonica).
Ma la cosa che più mi è piaciuta è che, riferendosi alle metodologie agili, non si è mai parlato di questa o quella tecnologia, ma si è sempre fatto un discorso incentrato sulle esigenze di chi sviluppa e sulla relativa crescita personale.
Insomma, una modalità di lavoro più human oriented rispetto al classico approcio waterfall dove è il software al centro di tutto ed una volta deciso di che morte morire, si muore per rispettare scadenze nonostante i cambi di scope dei clienti.
Fortunatamente però, le metodologie agili stanno sempre prendendo più piede nelle piccole aziende italiane che operano nel web, soprattutto in quelle dove tutto è sempre in costante beta (nella più totale conformità al web 2.0), e fortunatamente ai principi dell’agile manifesto e delle pratiche dell’XP programming si stanno affacciando gli sviluppatori di linguaggi differenti da java (Ruby on Rails, Django e Symfony sono 3 esempi di framework agili basati rispettivamente su Ruby, Python e PHP).
Vedremo quindi una evoluzione dell’approcio allo sviluppo delle software house italiane? Speriamo.
Per ora io darò il mio piccolo aiuto alla diffusione di tali pratiche organizzando qualche “workshop agile” durante il prossimo phpDay… ;)
ciuaz